Vegetazione e riqualificazione urbana

Incredibile come la vegetazione possa creare degli spazi di socialità e riqualificare interi quartieri... 
Avendola visitata ed amata, segnalo la High Line Park (2006-2011) di New York City, degli architetti Diller Scofidio + Renfro con i paesaggisti  Field Operations presieduti da James Corner.

Incredible how vegetation can create socializing spaces and retrain entire sqares...
Having it visited and loved, I wanted to report the New York City High Line Park (2006-2011), by Diller Scofidio + Renfro architects with the lanscape architects Field Operations, chaired by James Corner.
Il progetto è ispirato a quello della Promenade Plantée parigina (1988-1993) dell’architetto Philippe Mathieux e del paesaggista Jacques Vergely: primo esempio di parco urbano che sfrutta la struttura di un viadotto ferroviario sopraelevato dismesso, snodandosi tra le abitazioni ed offrendo insoliti scorci sulla città.

The project has been inspired by the Parisian Promenade Plantée (1988-1993) by Jacques Philippe Mathieu Vergely: first example of urban park that exploits the abandoned elevated railway viaduct structure that winds between houses, offering unusual views of the city. 

Il parco della High Line è stato costruito partendo dall’esempio francese sviluppandosi sulla linea ferroviaria sopraelevata (qui la vedete in una fotografia d’epoca) utilizzata a partire dal 1934 dai treni merci che dovevano raggiungere la zona  industriale del Meatpacking District nel quartiere di Chelsea, dove veniva lavorata la carne per la grande distribuzione. La costruzione della linea si rese necessaria per alleggerire il traffico sulla 10th Ave, in quel periodo sovraccarica di mezzi di trasporto e soprannominata per la sua pericolosità Death Ave. Collegata direttamente a fabbriche e magazzini, in alcuni casi la ferrovia entrava  all'interno degli stabilimenti per facilitare lo spostamento del bestiame dal treno al macello: caratteristica che rimane peculiare e ne fa uno degli elementi distintivi del nuovo progetto.
L’utilizzo della linea ferroviaria iniziò a scemare negli anni cinquanta con lo sviluppo del trasporto su gomma; lo spostamento delle industrie fuori dall’isola di Manhattan fece il resto: parte della linea fu demolita nel 1960 e l’ultimo treno merci, carico di tacchini surgelati, percorse i binari ormai arrugginiti nel 1980. Il quartiere, che grazie anche a questo sistema di trasporto era diventato un importante centro di produzione, iniziò a diventare luogo di degrado, malavita e prostituzione illegale.
Lo smantellamento di quell’infrastruttura ormai in disuso, simbolo della decadenza di un quartiere però, pur fortemente voluta da alcuni dei proprietari degli immobili che sorgono lungo la linea,  non avvenne mai: chi avrebbe sostenuto i costi della demolizione?
A poco a poco la ferrovia si riempì di erbacce, che poi diventarono arbusti ed infine alberi; i residenti, che prima ne proponevano la demolizione, si resero conto del potenziale di questa lingua di vegetazione spontanea e fondarono nel 1999 l’associazione Friends of the High Line, con l'obiettivo di renderla un parco pubblico che conservasse la storia ed il carattere del quartiere salvaguardandolo al contempo da uno sviluppo edilizio incontrollato.
L’azione di promozione dell’area da parte dell’associazione convinse l’amministrazione comunale presieduta da Bloomberg a bandire un concorso di progettazione per la sua riqualificazione ed a garantire un fondo iniziale per la realizzazione: l’inizio dei lavori avvenne nell’aprile 2006 su progetto dei vincitori Diller Scofidio + Renfro e Field Operations ed un primo tratto fu aperto nel 2008.
The High Line Park was built starting from the French exemple developing the railroad overpass (here in an old photo) used since 1934 by the freight trains going to the Meatpacking District industrial area in Chelsea, where meat was processed for mass distribution. The line was construct to relieve the overloaded 10ht Ave traffic, called at the timr Death Ave, connecting directly the factories to the warehouses. The railroad even  entered into buildings, so thet the cattle could go from the train directly to the slaughter. This unique characteristic  is today one of the distinctive elements of the project.
With the development of transport on roads, in the fifties, the use of the railway began to decrease. Also industries started to move out of the island of Manhattan, determining the line demolition in 1960. The last train, loaded with frozen turkeys, crossed the rusty tracks in 1980. The district, which thanks to this transportation system was an important industrial center, began to decay, and crime and illegal prostitution developed.
The dismantling of the disused infrastructure, symbol of the district decadence, although strongly supported by some of the owners of the buildings that rise along the line however never took place: who would have payed for the demolition?
Gradually the railroad filled with weeds, which later became shrubs and then trees. The residents, who first proposed the demolition, realized the potential of this strip of natural vegetation and founded in 1999 the Friends of the High Line association, with the aim of trasforming it a public park, so as to preserve the history and the soul of the district, also preserving it from uncontrolled building development.
The promotion of the area persuaded the city council, headed by Bloomberg, to give a design contest for its redevelopment, providing an initial fund for the construction. Works started in April 2006 with Diller Scofidio + Renfro and Field Operations project and a first section was opened in 2008.
Il progetto del parco è pensato come un giardino pensile, un nastro verde da percorrere lentamente in contrasto con la velocità che caratterizza il resto della città: un luogo dove i giardini si susseguono e la natura prende il sopravvento, ma senza dimenticarsi che ci si trova in mezzo alla città. Il parco è anzi un luogo di osservazione privilegiato del contesto urbano e del traffico newyorkese che, visto da una prospettiva insolita, sembra non essere più protagonista della città.
La pavimentazione, in blocchi prefabbricati, si apre in alcuni punti per lasciare spazio ad aiuole fiorite o arbusti, si alza in altri per diventare seduta, si immerge talvolta in un velo d’acqua fresca che invita piedi accaldati dall’estate a ristorarsi o farfalle ed uccellini ad abbeverarsi, si modula a formare gradonate o piccoli palchi da cui recitare una poesia o osservare il traffico sottostante.
The park is designed as a roof garden, a green ribbon where to slow down rithm in contrast with the speed that characterizes the rest of the city: a place where nature takes over without forgetting it's being in the city. The park is an advantaged place in urban context. From up there New York traffic seems not to be protagonist of the city any more.
The precast blocks pavement opens up in some points to make room for flower beds or shrubs, rises up in others to become seates, dips in some other into a water film, inviting summer overheated feet to dip in to it or bird and butterflies to drink, is modulated to form small stages from which recite a poem or watch the traffic flowing below.

Le specie vegetali sono disposte con arte in modo da ricordare la spontaneità delle erbacce, ma garantendo una fioritura in ogni periodo dell’anno; il parco è in questo modo sempre piacevole da attraversare grazie anche alla piccola fauna che, attratta dalla vegetazione, ama rifugarvisi.

Plant species are artfully arranged to resemble spontaneity of weeds, but ensuring flowering all year round. Small animals are attracted by this vegetation, so that the park is always nice to cross. 
Grazie a questo intervento, un quartiere degradato e malavitoso ha visto migliorare la qualità degli spazi e della vita: professionisti ed artisti di ogni genere hanno iniziato a trasferirsi nel quartiere ed il valore degli immobili è enormemente aumentato, attraendo investitori che si sono spesso avvalsi di grandi firme dell’architettura, boutique e ristoranti alla moda, atelier di stilisti.
Oggi questo parco è diventato meta di turisti, architetti ma anche cittadini, che salgono sulla High Line per correre, fare un picnic, bersi un cocktail in compagnia, prendere il sole in uno dei tanti spazi attrezzati, ma anche soltanto per perdersi per un po’ tra i profumi e i colori di questo angolo di paradiso.
The project actually improved spaces and quality of life of a badly notorious district: professionals and artists of all kinds have begun to move there and property values increased enormously, attracting boutiques and trendy restaurants, designer studios and investors, who have often made use of famous architecture firms.
Today this park has become a trendy destination for tourists, architects, citizens who go jogging, have picnics or go and drink a cocktail with friends, sunbathe in one of the many open spaces, or only want to get lost for a while among the scents and colors of this bit of paradise.

...A proposito di NYC

E cammina, cammina, la maggior parte del tempo con il naso in aria e la bocca aperta (per lo stupore, o per infilarci furtivamente uno dei tanti pretzels venduti ad ogni angolo di strada), mi sono imbattuta in strane forme, materiali e rapporti dimensionali: alcuni notissimi, altri no. Ne riconoscete alcuni?

Walking and walking, most of the time with the nose in the air and mouth open (for amazement, or to eat pretzels...), I ran into strange shapes, materials, dimentional relations: some well-known, others not. Do you recognize some of them?
Le torsioni della torre residenziale di Frank Gehry, la "Taruggiz" del Solomon Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright, il postmoderno granito rosa del Sony Building di Philip Johnson e la raffinata eleganza del Seagram Building di Mies Van Der Rohe, La High Line portata a nuova vita da Diller Scofidio + Renfro e Field Operations, l'inusuale rivestimento metallico dell'American Folk Art Museum di Tod Williams Billie Tsien Architects...
Dopo tanto peregrinare, poteva mancare un picnic? Panini con crema di cavolo viola, pomodori gialli e qualche foglia di insalata oppure pomodori rossi, carpaccio di carote e formaggi stagionati, alla faccia dei turisti costretti a mangiare gli unici hot dog sfigati che vendevano su Ellis Island! Già che c'ero mi sono goduta la vista...
The twisting of the residential tower designed by Frank Gehry, the "Taruggiz" at the Solomon Guggenheim Museum by Frank Lloyd Wright, the postmodern pink granite of the Sony Building by Philip Johnson and the refined elegance of the Seagram Building by Mies Van Der Rohe, the new life of the High Line by Diller Scofidio + Renfro and Field Operations, the unusual metallic coating of the American Folk Art Museum by TodWilliams Billie Tsien Architects ...

After such wandering, could'n I have a picnic? Purple cabbage cream sandwiches with yellow tomatoes and lettuce, or seasoned cheese, red tomatoes and marinated carrots sandwiches. Instead normal boring tourists were eating the only boring hot dogs sold at Ellis Island! 
In the meantime I enjoyed the view...

Sitografia:
The New York Times www.nytimes.com; Guggenheim Museum of New York www.guggenheim.org; West Port Hystory http://www.westporthistory.org; Enciclopedia Britannica http://www.britannica.com/; i siti http://www.eikongraphia.com/http://www.tropolism.com/ e http://archidose.org

COLORS!

Ecco le verdure colorate che ho trovato al mercato dei bio-contadini in Union Square, a New York City! Imbattersi in questo mercato è stata una piacevolissima sorpresa, sia per il palato che per la vista. Purtroppo non avevo con me la macchina fotografica, che però è servita a documentare la superinsalata!
Insalata viola:
Lavare 2 pere gialle, tagliarle in quarti e rimuovere il torsolo, poi tagliarle a fette sottili. Lavare 1/2 cavolo cappuccio viola, tagliarlo sottilissimo ed unirlo alle pere. Condire con olio evo e shoyu.
Insalata rossa:
Lavare 2 pomodori rossi, 2 pomodori gialli, 2 pomodori arancioni e tagliarli a pezzetti. Condire con olio extravergine di oliva e sale.
 
Insalata verde:
Lavare 1 piccolo cespo di lattuga verde ed 1 di lattuga rossa; poi mondare e pelare 1 cetriolo lungo verde scuro ed 1 ovale verde chiaro, tagliarli a rondelline e mescolarli all’insalata; condire con olio extravergine di oliva e shoyu.
Insalata arancione:
Lavare 2 carote arancioni, 2 carote gialle e 2 carote viola (l’interno è arancione con cuore giallo) e pelare le più coriacee; poi tagliare a rondelline ovali. Condire con olio extravergine di oliva e sale.
Innamorata del vero sapore delle cose non riesco ad appassionarmi a ricette troppo elaborate: per me il massimo della bontà sta in un’insalata di verdure appena colte nell’orto, più varia possibile. Immaginatevi il mio stupore nel trovare un mercato contadino in piena New York! I colori e le forme di quella frutta e di quelle verdure erano per me inusuali e quanto mai invitanti, tanto che sono tornata a casa carica come un mulo di zucchine verdi e gialle, carote arancioni, viola, gialle, insalate verdi e rosse, rape rosa e bianche, cetrioli di varie forme, patate viola (le famose patate dolci americane), mele e pere di vario genere ed un meraviglioso succo di mela…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...